Bum. [ da poco, 23 giugno. ]

Un giorno di questi scoppio, sul serio.
Ma proprio da fare tanto rumore, un 'kaboom' forte ed insopportabile, così che tutti mi odieranno, sarò completamente isolata dal mondo e dopo qualche giorno di sofferenza me ne farò una ragione.
Vivrò in solitudine, con un topolino di campagna, di quelli bianchi, che di tanto in tanto si fa accarezzare per ricordarmi vagamente come sono fatte le coccole, com'è l'affetto, com'è l'amore.
Non lo so, stasera vedo tutto nero.


Di Notte il Cielo senza Stelle è tutto Nero.
Così è il mio Cuore fino all'ultimo Pensiero.

ventungiugno!

Evvivaaa, non sono più una tin-eger! :D
Tanti auguri a me! u_u

UFFAAAAAAAAAAAA.

[ e ho detto tutto. ]

19giugno. [-2]



Alice si sta rovinando, si è già rovinata, sa già che la sua vita è destinata alla solitudo solo perchè non si sa comportare degnamente e soprattutto parla parla e parla ai quattro venti senza problemi, e deve imparare a serrarsi la bocca, perchè è abbastanza esplicita già di suo.
Perchè Alice sa mettersi in situazioni che non vorrebbe, sforna figuracce una dietro l'altra, tutto per le 'corde vocali che vanno da sole' o qualcosa di simile come dice Valeria.
Ormai ho dubbi su tutto, perfino sulla mia sessualità, sul mio essere un uomo gay [aspetta.. forse no... boh!] ho dubbi sulla mia scelta universitaria, sulla mia scelta di vita, sulla musica, sul canto, sulle amicizie e così via.
Che palle. Che noia. Sto sempre qua a lamentarmi, non mi va mai bene nulla, sono sempre delusa da qualcuno o qualcosa.
Forse è meglio che me ne stia in quello stadio di indecisione perenne, dove penso tanto ma non agisco [ lo stadio che sto attraversando tutt'ora ] che, voglio dire, non è poi così male. C'è sempre quel velo di tristezza, ma non di depressione da scompenso-rifiuto-silenzioassenso-cazzata-evvivayeah-essimili. Quindi, forse è meglio.

Evviva l'apatia! Evviva le sensazioni represse! Evviva gli ormoni repressi!
Daaaai, che va tutto bene!

PS : l'immagine non ha un significato preciso. Ma, cazzo, guardate quanto è bella.

tredicigiugnoduemilanove.


Teatro. Immagine divertente, di una compagnia decisamente unita, decisamente laboriosa e con tanta voglia di impegnarsi, che segue con attenzione i consigli della tuttofare-regista.
Divertente, quasi malinconica, che mi fa sorridere con un velo di tristezza negli occhi, quasi come se ciò che è rappresentato in quell'immagine sia l'unico espediente per vivere più tranquillamente.
Non so, è quasi come se quel gruppo di persone sia una seconda famiglia, o qualcosa di molto simile.
Ho imparato ad apprezzare tutto, e dico tutto, di ogni singolo personaggio che partecipa, pregi, difetti, incertezze, sorrisi. Sperando che la situazione non scivoli mai di mano ( anche se ho paura che sia già scivolata da un bel pò ).

Non riesco a studiare, non riesco a concentrarmi, non riesco ad avere pensieri 'felici', 'rilassati', 'tranquilli', quasi come se avessi un animaletto insopportabile dentro le orecchie che mi fa
pensare solo e soltanto ai miei problemi, per quanto essi possano essere stupidi o di poco valore.
Giuro, che vorrei sorridere di una battuta idiota, vorrei apprezzare i piccoli gesti, vorrei vedere il mondo con un occhio più positivo. Ma non ci riesco.
Dovrei scavare dentro di me, trovare quel desiderio che ho represso così a lungo, ed estirparlo, farlo mio, farne una vera e propria ragione di vita. Ma per fare ciò devo circondarmi di persone che questo desiderio già ce l'hanno, ben caldo, vivido, luminoso, dentro di loro.
Si legge negli occhi delle persone, questa luce. E l'ho trovata davvero raramente. L'ho intravista, raramente.

Quindi me ne sto qui. Vivendo la mia vita banale, in questo mondo banale, osservando dal basso quelle poche persone che sprizzano energia e allegria da tutti i pori, con un velo di invidia ma con tanta ammirazione. Troppa, ammirazione.

[ perchè l'ammirazione può spesso trasformarsi in paura, paura di fallire. paura di spingersi oltre a quello che si ha già, limitandosi a sognarlo e a riderci sopra. si prova a fare spallucce, a dire 'non mi interessa'. ma non ci si riesce. quindi si continua a vivere con il dubbio, con una sofferenza sottile ma cronica, in attesa di nulla, o forse di tutto. ammirando. ]

Beatles time.


Let me take you down, 'cause I'm going to Strawberry Fields.
Nothing is real and nothing to get hung about.
Strawberry Fields forever.

Living is easy with eyes closed, misunderstanding all you see.
It's getting hard to be someone but it all works out.
It doesn't matter much to me.

Let me take you down, 'cause I'm going to Strawberry Fields.
Nothing is real and nothing to get hung about.
Strawberry Fields forever.

No one I think is in my tree, I mean it must be high or low.
That is you can't you know tune in but it's all right.
That is I think it's not too bad.

Let me take you down, 'cause I'm going to Strawberry Fields.
Nothing is real and nothing to get hung about.
Strawberry Fields forever.

Always no sometimes think it's me, but you know I know when it's a dream.
I think, er No, I mean, er Yes but it's all wrong.
That is I think I disagree.

Let me take you down, 'cause I'm going to Strawberry Fields.
Nothing is real and nothing to get hung about.
Strawberry Fields forever.
Strawberry Fields forever.
Strawberry Fields forever.


[ ogni mio intervento ha un significato.
ogni parola che scrivo ha un significato.
anche citare un testo di una canzone, ha un significato.
non sottovalutatemi, please. ]

2 giugno. [ di già ? ]

Ho parecchio sonno, è mattina 'presto' e ho pochissima voglia di fare qualcosa di costruttivo per memestessamedesima. Non ci sono novità particolari da scrivere sul blog, apparte una serata a Mestre a dir poco distruttiva, mal organizzata e balle varie.
Stiamo preparando una nuova canzone, Zero in Amore della Cinquetti, che mi autodedico assolutamente.
Quindi, zeroinammoreammè, perchè mi comporto come le 13enni che si bloccano quando non dovrebbero, che si impappinano e non riescono a produrre un suono decente e/o una frase intelligente nel giro di ore ed ore. Bava copiosa, silenzio assenso, qualche minchiata generata dall'imbarazzo punto e basta.
Sono ritornata ai banchi di scuola, praticamente, e me ne vergogno un sacco. Io che pensavo di essere 'maturata'. Tsk.
Tutto li, alla fine. Nessuna novità, nessuna frase poetica. Solo tanta monotonia e tanto infantilismo, che si fa vivo sempre quando non si vuole.
E teniamocelo.