Natale.

Rieccoci, il caro, carissimo Natale è di nuovo vicino.
Oggi è il 22, come tutti gli anni l'atmosfera vacanziera è già ben consolidata, ma l'università me la sta parecchio spegnendo.
Con questa sera concluderò tutto, forse, e potrò dedicarmi al sano, sacro, sonno.
Particolarmente impegnata, non so più da che parte girarmi, ho un sacco di idee e sentimenti in testa che si sovrappongono, sono sempre in macchina o sul treno.

Ho passato un venerdì sera magico, un sabato divertente, una domenica malinconica ma splendida.
Ho riscoperto il piacere delle piccole cose che avevo dimenticato, di dormire in un sacco a pelo troppo freddo, di svegliarmi la notte terrorizzata da cuffie immaginarie che mi cadono in testa, di sentire russare persone autentiche e sincere, finalmente.
Ho riscoperto la bellezza dello svegliarsi a mezzogiorno passato, di mangiare dolci straordinariamente orgasmici [dopo aver riempito erroneamente una formaggiera.. >_>° ma lasciamo stare] e di sentire suonare il pianoforte.
Ho riscoperto emozioni archiviate, apparenti semplicità che in realtà fanno una persona grande.

Mi mancava tutto questo, il calore di un abbraccio o di un sorriso.

Quindi, per concludere questo intervento ricoperto di miele..

Grazie.

[ e Buon Natale a tutti, miei cari. ]

11 Dicembre 2008

Semplicemente assonnata, con i capelli spettinati ed ancora vestita come lo ero stamattina.
Mi sono quasi auto-obbligata a venire qui a scrivere un intervento, forse per descrivere quella strana sensazione che mi attraversa il cuore, in questo momento.
Se, il cuore, possiamo definirlo come centro reale delle nostre emozioni.

Mi stupisco, talvolta, per come il Mondo sia ricco di possibilità, come sia così buono e magnanimo in tutto e per tutto.
Tutto è diverso : ogni cosa, ogni sentimento, è ben diverso dagli altri.
Anche ogni sensazione [ripetendomi stupidamente: ma non trovo altre parole adatte a cui mi voglio riferire] è complicatamente differente da quella di un minuto prima, da quella di un mese, un anno, una vita prima.
Abbiamo un 'book' esagerato di possibilità, partendo ingenuamente dalla 'gioia' e dal 'dolore', che poi si diramano in un mucchio di altri piccoli particolari che rendono un'emozione unica.

Pensiamo soltanto a quando ascoltiamo una canzone che ci piace: le sensazioni che ci comportano slittano dalla semplice ' pelle d'oca ' , ad una voglia incontrollabile di cantare , alle lacrime.
La stessa cosa per un film, la stessa cosa per un'informazione gradita o, al contrario, molto spiacevole.

Quante volte, chiudendo gli occhi, ci ripassano per la testa [anche involontariamente] immagini già viste e riviste, ma, ogni volta, ci portano ad emozionarci.

Ora, volendo tornare al punto iniziale del mio intervento, io sono in quelle situazioni di 'forzata quiete', di 'imbarazzante tranquillità', che mi portano a sorridere quasi per la carenza di pensieri che mi attraversano il cervello.
Vorrei godere attimo per attimo della mia vita, vorrei cogliere ogni minimo particolare, ma non ci riesco.

Grazie al cielo, ho una buona memoria.
Grazie al cielo, so ripensare.
E, grazie al cielo, ripensando, riporto alla mente i particolari comunemente tralasciati.

No, non è successo niente di entusiasmante: soltanto una splendida giornata, in compagnia delle persone giuste. Dal mattino alla sera.

Grazie, per avermi fatto riprovare le sensazioni più belle al mondo, il divertimento, l'amicizia, la semplicità.

Godiamoci questi momenti, finchè durano.

' Resisti e un pò stai male, non parli più.
Infondo c'era poco da dire,
non parlerai più.
Perfetto
il giorno muore, non ridi più.
In fondo c'era poco da ridere..
Ti troverai nuda.
Non cresce più poesia
'
Verdena - Il Gulliver

Dedica, sottile. [ ? ]


Non posso stare in casa a pensare
fuori è tornata la gioia di urlare,
mi troverai a girare le piazze e gridare:
I viva Fernandez!
E viva Fernandez!

Versa da bere ad un innamorato
un giorno sarò ricco e ti farò regina dei fiori;
Versa da bere a un povero assetato
povero da poeta, ricco come un gabbiano
che vola sulla vita con la sua fantasia.

Non posso stare in casa a pensare
fuori è tornata la gioia di urlare,
mi troverai a girare le piazze e gridare:
I viva Fernandez!
E viva Fernandez!

Versa da bere ad un albero sradicato
spostato dai venti e dalla curiosità
un nomade in amore ed in felicità.
Così parlava il vecchio fricchettone
il re dei maghi e delle magone:
è una preghiera, io non voglio denari

solo vino, allegria, il calore delle mani


Forse ti invidio un pò.
Forse invidio il tuo modo di essere sempre solare,
ed il tuo modo di vedere il mondo sotto un'altra prospettiva.
Resta sempre così.
[ So che non hai bisogno di rassicurazioni , di dediche stupide , non ora. Forse ne ho bisogno io, o semplicemente forse ho sentito qualcosa in questa canzone che mi ha ricordato te . Niente di smielato . Nessuna sviolinata . Ma ti voglio bene, ricordatelo . ]


Neve [ ancora .. ]


In ascolto : Follow Me - Pain .

Neve, neve, neve e ancora neve.
Come se non bastasse avermi obbligata a stare a casa un venerdì sera che si prevedeva molto divertente.
Così sono di nuovo qui, ad incrociare le dita perchè smetta all'istante, non per chissà cosa ma per uno stupido compito di Russo [ tanto per cambiare, я иcучаю рyccкий язык] che non mi conviene saltare.

Oggi non sono particolarmente pensierosa [ 9 dicembre 2008, giusto perchè questo stupido layout di blogger non inserisce automaticamente le date ], ho soltanto qualche nozione sparsa delle innumerevoli ed insensate spiegazioni della Skomorokova, confusa e improponibilmente sovrapposta con quelle di Macagno.

I pensieri che mi razzolano per la testa sono sempre i soliti tre o quattro, ormai ben consolidati e forse un pochino smentiti.

Domenica scorsa grandissima serata con le Minigonne, a Cassinasco. C'erano tre o quattro motivi per apprezzare appieno l'esperienza [ fra cui Emiliano ubriaco e qualche suo coretto su ' Let's Spend the Night Together ' ].
Sabato prossimo, suoneremo al Mulino.

Cazzo, va tutto abbastanza bene.

Oggi non ho voglia di spatellare qua e la frasi ' pesantemente criptate ', non ho niente da comunicare. Non ho nemmeno intenzione di continuare con l'intervento precedente. Forse sono un pò troppo spossata per buttare giù idee nuove o originali.

Ho solo sempre la solita sensazione di voler fuggire.

« Live fast, die young
Who cares about the world
when it soon will be gone
Burn fast, die hard
There is no future
and there's nowhere to run
»

In Ascolto : Monkey Buisness - Pain [ Cynic Paradise - 2008 ]

Un sospiro dopo l'altro, uno sbadiglio dopo l'altro.
La mia vita è un continuo alternarsi fra eventi piacevoli ed eventi spiacevoli, mediati non da uno stato di ' tranquilla incoscienza ' , ma piuttosto da una fastidiosissima inquietudine.

Ho un bell'anello al dito pollice, un anello nuovo che arriva da una cara amica di mia madre.
Amica un pò folle, che passa di tanto in tanto a sbolognare quelle cose che sa benissimo essere inutili, ormai superflue persino per il cassonetto della spazzatura.

Ma, questa volta, ha proprio 'azzeccato' i miei gusti.
E' un anello preciso, d'argento, che slitta dal classico grigietto brillante al grigio scuro molto più simile al nero. In rilievo delle stelline e dei quarti di Luna, piazzati disordinatamente lungo tutta la circonferenza di quei pochi millimetri che costituiscono l'intero anello.

Sposto l'anello dal pollice all'indice, dall'indice al medio, per poi passare all'anulare.
Mi è esageratamente largo, mi da quasi fastidio, e sembra persino stonare alla vista.
Lo rimetto al pollice, perchè è li che deve stare : è un pò come se fosse nato per svolgere quel compito, per starsene lì ad abbellire il più importante dito della mano [ caso vuole, anche quello che, diventato opponibile, ha permesso alla mia specie di diventare tale. che schifo. ], ma è come se si trovi in una situazione di continua scomodità, forse per disabitudine.

Ma, devo ammetterlo, mi piace.
E' così bello : mi dona, devo proprio ammetterlo. Ho le dita adatte ad un anello, specialmente di quella fattura.

Senza quell'anellino la mia mano si sentirebbe ' strana ', anche se non ancora ' nuda ' [come succede con quello che mi hanno regalato al diciottesimo] , ma portandolo mi sento strana allo stesso modo.
Forse perchè sento un pezzo in più, a cui non ero ancora abituata, ma che ancora non fa parte di me. Un pezzo del quale posso fare a meno, ma al quale non posso nemmeno rinunciare.

Ma cosa ne sa, questa povera manifattura [ che nemmeno credo possa definirsi tale ] delle sensazioni che provo con o senza di lui ? Che mi doni così tanto solo perchè sa di essere stato predestinato al pollice ? Che sia tutto un meccanismo forzato per il quale io mi trovo ad indossare proprio questo anello, che sia tutto stupidamente ricercato da ciò che ho intorno per rendermi felice?

Ma piuttosto... Che l'anello stia al mio dito per assecondare ciò che mi circonda e seguire l'apparente destino che è stato macchinosamente costruito per lui ?

« Cosa ti resta?
Il folle ride, penso a lei
Accorgersi di vivere nell’estasi
»
Verdena - Trovami un modo Semplice per Uscirne
[ e trovatemelo, davvero ]

Oggi è stata veramente una giornata stancante.
Bella, tutto sommato, fra il test della Buvina e l'uscita piacevole con Stefano.
Ma maledettamente stancante.

Sono stufa.
Forse è una delle poche constatazioni che, dopo oggi, posso permettermi di fare.
Ma non stufa delle cose più evidenti : l'università, il viaggio, la famiglia, cazzate del genere.
Sono stufa delle piccole cose che a nessuno sono evidenti, forse solo a me stessa.

Stufa del fatto che, per quanto io tenti di tirarlo fuori al meglio, per quanto io cerchi di esprimerlo al mondo in modo da farmi comprendere, ed eventualmente di colmarlo, nessuno si accorga di questo mio disagio.

Apparentemente felice, soddisfatta, ma non del tutto soltanto in apparenza: posso facilmente ammettere di stare bene con me stessa, di avere stranamente accettato qualche mio difettuccio, ma non posso declamare la mia completa felicità.

E' come se qualcosa stentasse ad arrivare, come se fossi sempre in attesa di qualcosa, sospesa in un filo sottile tanto quanto una ragnatela.

Forse non mi resta altro che aspettare : aspettare l'avvento del ragno, che mi consumi del tutto sbranandomi fino all'ultima viscera, oppure aspettare che un chissà quale gesto possa liberarmi, in modo da poter tornare a volare, finalmente.

«Destroy the spineless
Show me it's real
Wasting our last chance
To come away
Just break a silence
'Cause i'm drifting away
Away from you
»

Succede spesso di guardarsi allo specchio.
Ogni volta abbiamo una visione diversa di noi stessi : quante volte è capitato di guardarsi appena prima di uscire, truccate e pettinate da favola, oppure di ridere di gusto davanti ad occhiaie e strane code di cavallo, appena svegli.

Quante volte capita di tastarsi il naso con la punta dell'indice, sfiorarlo nella sua interezza e pensare a quanto si sarebbe diversi con il nasino alla francese, o con un piercing proprio li, sulla narice destra.

Si sognano labbra alla Angelina Jolie, un sorriso bianco alla Mentadent, gli occhioni azzurri ed espressivi, e, perchè no, i capelli rossi e ricci.

Ma vi è mai capitato di guardare obiettivamente voi stessi? Di cercare di andare oltre l'apparenza, oltre il sorriso ingiallito dal troppo caffè, oltre le stupide occhiaie?
Vi è mai capitato di pensare : ' .. cerca di immaginare una te stessa diversa, vista dall'esterno.. una sorta di visione.. cerca di immaginare di vederti seduta sull'autobus. '

A me succede, spesso.
Faccio smorfie, cerco di comportarmi con naturalezza, ridere, alzare il sopracciglio destro con 'espressività', come qualcuno dice.
E mi chiedo : chissà come sono vista realmente dagli altri. Chissà se apprezzano le piccole cose che io stessa apprezzo di me. Oppure vedranno solo lo stupido involucro, così evidente ?

Non lo so. Odio chi non esprime il suo giudizio, mai.
Odio l'eccessivo mistero, poichè so che a tutto c'è un limite.

E odio essere così stupidamente timida e riservata, seppur è la parte che meno si vede di me.