21/01/2009


Silenziosamente distaccata dall'universo intero, che pare girare e rigirare senza interruzione davanti alla mia faccia, quasi come se appositamente girasse per farmi meditare sulla mia impossibilità di agire.
Ed io, di tutta risposta, me ne sto qui, con un'espressione particolarmente ebete, a guardarlo mentre si muove, con l'imminente volontà di fermarlo ma comunque immobile, forse ad attendere che qualcosa cambi da sola, pigra come al solito.

Il libro di spagnolo da una parte, il libro di russo dall'altra, il cellulare al centro, i miei occhi rivolti al vuoto che mi circonda. Vuoto non vuoto, in realtà pieno, ma comunque privo di un significato tale da poter attirare la mia attenzione.

Sospiro, è la cosa che mi viene più semplice. Sorrido, immotivatamente, e un secondo dopo scoppio a piangere. Nemmeno io so che diavolo mi passa per la testa, nemmeno io so perchè in realtà sto così.
Piglio il cellulare, mando qualche sms a caso, poi mi chiudo in bagno, con un pacchetto di patatine schifosamente salate fra le gambe, seduta sulla tavoletta chiusa del cesso. E piango, ancora.

Una scena maledettamente alla Bridget Jones, misto ad un senso sottile di bulimia.

Che dire, mi sono stufata ?

Devo comunque ammettere che non sto facendo nulla per cambiare questa situazione. Forse mi dovrei dare una scrollata, forse sto aspettando troppo. Forse mi viene molto più semplice scaricare le responsabilità sugli altri, senza valutare le mie di colpe.

So solo che così non va bene. Dovrei darmi una scrollata ?

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