Poche ore fa sono scesa dal treno che da Reggio Emilia mi ha riportata a casa.
Che dire, sono totalmente sommersa dalla mia stessa stanchezza, e ci sto affogando.
Così è stato forse per tutta la permanenza del viaggio, di cui la serenità è stata spesso interrotta da piccoli episodi poco felici, ma sui quali non mi vorrei soffermare particolarmente.
Il destino non ci è stato completamente d'aiuto, data la rapidità dell'automobile della bassista a 'morire' immotivatamente, lasciandoci bloccate a Bologna.
Piacevolmente aggredita dalle mie stesse emozioni, a volte, schifosamente debole altre.
Mi sono trovata troppe volte a dover pensare, durante questo viaggio. E, si sa, quando Alice pensa troppo, va a finire male.
Ma taccio, per il quieto vivere, perchè sono stupidamente lunatica ed inaffidabile. Solo voglio stare zitta, passare sopra su alcune cose e soprattutto su qualche mio pensiero, indiscutibilmente incoerente con ciò di cui stavo parlando, ma troppo incastrato in quelle giornate, o meglio, serate.
Chiedo quindi umilmente scusa ad un paio di persone che si sono assorbite il mio sfogo, seppur involontariamente. In poche parole: non volevo aggiungere problemi a quelli che già esistono per loro o per chiunque altro, avevo solo bisogno di conforto.
Mi vergogno quindi un pò, per la mia debolezza, per la mia incapacità di restare sola, per il mio bisogno tremendamente costante di avere qualcuno al mio fianco.
Da citare un episodio alquanto triste : mi sono sentita davvero bene, quando la gatta di Silvia si è fatta coccolare, e ha risposto con le fusa. Ho percepito una sorta di calore, che non percepivo da un pò. Per quanto i gatti siano ruffiani, penso che siano molto più sinceri di molti esseri umani.
Di ritorno.
Pubblicato da alix ( si, di nuovo io. ) alle 18:08
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