Ed eccomi qui a riscrivere, dopo quasi un mese. Ma infondo reputo superfluo scrivere se la volontà è nulla o se non ci sono sentimenti da trascrivere, sensazioni, debolezze. E per dimostrare che sono un essere umano, sto di nuovo per esprimere quella sensazione vorticosa che mi attraversa le viscere e che tanto mi da fastidio. Avrei voglia di uscire dalla porta di casa e urlare, con tutta la forza che ho in corpo. Ma non lo faccio, per pudore, per vergogna, per semplice pigrizia. Non lo so, insomma. Il punto è che continuo a tenere tutto dentro e a sembrare antipatica al mondo, ma altro non posso fare che ingoiare, ingoiare. Dire che non sopporto il mondo attorno a me è banale: già un paio di volte ho accennato a questo mio sentimento e continuerò a farlo chissà per quanto. Ma è una situazione intollerabile. Fanculo. Già, fanculo a tutte le mie compagne, esserini bipedi ed insopportabili, con una bocca messa al posto sbagliato e aperta sempre a vanvera. Basta. Domani suono. Giusto per chiudere in meraviglia la settimana.
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