Il diabolico scorrere del tempo fa si che le ferite più profonde si chiudano, come cicatrizzate da magma bollente che prima distrugge e poi fortifica.
Sono passati due giorni da quella litigata furibonda, e lui è tornato, senza chiedermi scusa ma si è fatto sentire. Un passo per volta riusciremo a sfiorare qualcosa di simile a qualcosa di bello, come è già successo in passato ma come ho paura non succederà più.
Nel frattempo ho intascato un voto accettabile di letteratura e il mondo intero sta diventando intollerabile ai miei occhi.
Quindi mi chiudo qui, in quel che in realtà chiuso non è, a scrivere di botto tutto quello che mi passa per la mente, ad ascoltare canzoni malinconiche e a premere con velocità i polpastrelli sulle lettere della tastiera. E scioccamente tutto ciò che di triste attraversa le mie vene cessa di esistere, quasi non ci fosse mai stato. Quanto può essere bella una giornata di nebbia a volte, quanto può essere bello ogni soffio di vento, quel venticello leggero che ti spettina appena ma che ti dona quel profumo tanto dolce e primaverile. Uccidi ma non vuoi morire. Che muoia dunque la noia, che muoia la routine che mi spezza le gambe, che muoia il mio male di vivere, che muoia la mia pigrizia, che muoiano i silenzi tanto odiosi e che tanto mi fanno soffrire.
Che muoia l'Alice sorda, l'Alice che non vuole combattere, l'Alice rinunciataria.
Ci riuscirò, questa volta?
Solo se Conviene
Pubblicato da alix ( si, di nuovo io. ) alle 14:39
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